B. 23. Violino ¾ italiano, recante un’etichetta A.
MONZINO & FIGLI / Milano – via Rastrelli, 10 / PREMIATA LIUTERIA ARTISTICA.
Oltre l’etichetta vi è una scritta a inchiostro: ANTONIUS STRADIVARIUS
CRAEMONENSIS / FACIEBAT ANNO 17.. e il simbolo dei due cerchi concentrici, la
croce e le lettere A S. Lo strumento ha la tavola in abete, fondo e fasce in
acero marezzato e, sotto la tastiera ebanizzato, un listello di legno di circa
un millimetro. Lunghezza totale mm 571, larghezza corpo sup. mm. 155, larghezza
corpo inferiore mm. 191.
B. 27. Sonometro a tre corde risalente al primo
decennio del XX secolo. Il sonometro è uno strumento con il quale si può
determinare l'altezza di un suono, cioè il numero delle sue vibrazioni. Esso
utilizza la proprietà per cui il numero delle vibrazioni di una corda tesa, se
la tensione non varia, è in ragione inversa della sua lunghezza. Il sonometro
consiste in una cassetta rettangolare di legno, la quale porta all'estremità
due ponticelli fissi dove si poggiano le corde. Queste sono fissate a un capo
con delle meccaniche a vite mentre dall'altro sono tenute in tensione da delle
molle. Se si vuole limitare la parte vibrante della corda, la si preme su un
terzo ponticello scorrevole a piacere lungo lo strumento. La lunghezza della
parte vibrante si legge su una scala disegnata lungo la corda. Questo strumento
è largo mm. 63, lungo mm. 850, il diapason è di mm. 61. Sulla tavola armonica
vi sono quattro fori circolari e la scala su cui vi è la dicitura: L. E. Knott
Apparatus Co. / Boston, Mass. mentre sul fondo vi è un cartiglio rovinato su
cui si può leggere: SONOMETER NO. 53 – 11 / L. E. Knott Apparatus Co. /
CAMBRIDGE, Mass.
B. 31. Ochydactyl, strumento usato da musicisti e
dattilografi per aumentare l'agilità e il divaricamento delle dita, databile ai
primi del ‘900. È costituito da cinque alloggiamenti per le dita che continuano
in lunghe leve collegate a delle molle posizionabili a varie altezze e che
permettono di impostare la "forza". Tutta la struttura è in metallo
di mm. 110 di altezza, 165 di larghezza e 110 di profondità mentre le leve sono
lunghe mm. 265.
B. 32. Salterio ad arco anonimo, probabilmente
costruito nella prima metà del XX secolo. Costituisce una delle varianti dello
strumento psalterium; in questa versione il suono si realizza mediante
sfregamento delle corde di metallo con un minuscolo archetto. La possibilità di
suonare agevolmente tanto le corde dei suoni diatonici, quanto le corde dei
suoni alterati, fa sì che lo strumento debba assumere la foggia pressoché
obbligata a triangolo. Si presenta come un triangolo isoscele con corde di
acciaio armonico disposte perpendicolari alla base minore che sono sollecitate
con un archetto. Sul lato destro sono disposte le note naturali e sul lato sinistro
le note alterate. La particolarità di questo strumento è dovuta essenzialmente
al suono, ricco di armonici e risonanze. Le dimensioni dei lati lunghi sono di
mm. 585 mentre la base è di mm. 195. Possiede un corto archetto e ventisei
corde per un’estensione da Fa4 al Sol5.
F. 7. Flagioletti in celluloide costruiti da
Charles Ullmann tra il 1890 e il 1895. Il primo, di sezione quadrangolare
(tranne la base cilindrica) è lungo 223 mm. con sei fori e decorazioni in finta
tartaruga, è marchiato: Atlas / stella a 5 punte U stella a 5 punte / Paris /
deposee e sul retro: n* 2299 / SOL / G.
Il secondo, cilindrico, a sei fori anteriori, è lungo 251 mm. è marchiato:
Atlas / stella a 5 punte U stella a 5 punte / Paris / deposee e sul retro: n* 2290 / FA / F.
F. 33. Flautino, probabilmente campano, databile
alla prima metà del XIX secolo. Lo strumento, dal suono acutissimo, presenta
quattro fori anteriori e uno posteriore, un labium di legno e una lunghezza di
mm.108.
F. 41. Flauto dolce a tubo chiuso databile tra la
fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, anonimo, in avorio con cinque fori
(due anteriori, uno posteriore e due laterali), scala fondamentale: Sol, La,
Si, Re, Mi, Sol. Lo strumento è lungo mm.75, largo 47 e presenta un piccolo
tappo al piede.
F. 43. Flageolet d’oiseau francese, anonimo,
databile alla seconda metà del XVIII secolo, in avorio modellato a forma di
ramo di albero con becco, piede e nodi colorati in marrone. È uno strumento con quattro fori nella parte
anteriore e due fori sul retro per i pollici, della lunghezza totale di mm.
112. La sua invenzione è attribuita da Charles Burney in Juvigny Sieur de Paris
che ha suonato questo strumento nel Ballet Comique de la Reine. Lo strumento è
stato descritto e illustrato da Marin Mersenne (1588 - 1648) nel suo Harmonie
Universelle nel 1636 (Libro quinto "fiati A"). Il primo metodo di
flageolet trovato è quello di Thomas Saluto: Il compagno piacevole o nuove
lezioni e le istruzioni per la Flagelet. è stato utilizzato anche dalla musica
d'arte del XVII secolo, per esempio in un'introduzione strumentale per due
fagioli in oratorio Abelle di Pietro Torri, con sede a Bruxelles nel 1695. Il
flageolet d’oiseau è poi utilizzato nel XVIII secolo da Vivaldi, Handel e
Gluck.
F. 45. Flautino anonimo, in legno tinto, a sei
fori anteriori e con una piccola fessura al fianco della finestra del labium.
Il profilo a onde (Wellenprofil) ricorda specificamente gli strumenti della
scuola di Norimberga di fine 600 / inizi 700. Lo strumento è alto mm. 118.
F. 50. Cucù italiano, anonimo, probabilmente
toscano, costruito nella metà del XIX secolo. Lo strumento è in avorio, con due
fori laterali che permette di variare la nota dal Re al Do e al La# e un labium
con una zeppa in legno. Il cucù misura mm. 75 e ha una forma vagamente
tronco-conica.
F. 51. Flagioletto francese (flageolet d'oiseau),
anonimo, databile alla prima metà del XVIII secolo, corpo in avorio e testa e
piede in corno nero. È uno strumento con solo tre fori nella parte anteriore e
due fori sul retro per i pollici, della lunghezza totale di mm. 112 e con il La
come nota più grave. Il suo nome deriva dai suoni particolarmente dolci e acuti
che emette, simili al canto di un uccello: è la taglia più piccola dei
flagioletti. Lo strumento è contenuto in una custodia di cartone dipinto di
rosso.
F. 52. Flauti dolce soprano (cinque) databili
agli anni ‘80 del XX secolo. Il primo è marchiato Bontempi, è in plastica
antiurto nera con 3 ghiere bianche. È in tre pezzi per un lunghezza di mm. 327,
presenta la diteggiatura barocca con i due fori inferiori doppi e una
estensione di 28 note (DO-RE). La Bontempi era un'azienda italiana di strumenti
musicali, fondata nel 1937 a Potenza Picena (MC) e con un altro stabilimento a
Martinsicuro, ha chiuso l’attività nel 2014. Il secondo è anonimo, in plastica
chiara, in due pezzi, diteggiatura tedesca con i due fori inferiori doppi. Il
terzo è in legno verniciato marrone, della serie Venus commercializzato dalla
Meinel and Herold. È in due pezzi, diteggiatura tedesca con i due fori
inferiori doppi. La Meinel & Herold è stata fondata a Klingenthal
(Germania) nel 1893. Successivamente, oltre alla produzione di fisarmoniche, la
fabbrica passò alla produzione e al commercio di strumenti musicali di ogni
genere e divenne presto una delle più grandi case commerciali di Klingenthal e
dintorni. Il quarto è uno strumento costruito in Italia, due pezzi in plastica
color avorio, della serie HIMALAYA della EKO, diteggiatura tedesca con i due
fori inferiori doppi e la zigrinatura posteriore per il pollice. Il quinto è in
plastica chiara, in due pezzi, diteggiatura tedesca con i due fori inferiori
doppi. È marchiato anteriormente KOKKO e posteriormente 12 / made in Japan /
PAT. P.
H. 24. Cordophon, apparecchio inventato,
brevettato e costruito da Max Schlittenbauer (1801/1892) destinato, nello
spirito dell'inventore, a intonare gli strumenti a corda senza l'aiuto
dell'orecchio! Si basa sul fenomeno della risonanza simpatica. È un
parallelepipedo, lungo mm. 464 con lati corti di mm. 16 x 26 con una corda
d'acciaio fissata su un dado posto a ciascuna estremità del righello e una
tastiera lunga circa la metà della lunghezza della corda. Monta 12 divisioni
che permettono di sentire, oltre al suono della corda vibrante nel suo insieme,
i dodici gradi della scala cromatica. Un cursore di metallo scivola sopra la
corda e interrompe la lunghezza desiderata premendo su uno dei tasti metallici
posti sulla tastiera. Un piccolo disco di metallo, forato al centro, è infilato
sulla corda. Il cordofono va poggiato sulla tavola armonica di uno strumento e,
mettendo in vibrazione una corda, la rondella metallica si muove non appena ci
avviciniamo alla nota voluta raggiungendo il suo massimo movimento quando
l'intonazione è ottimale, per tornare gradualmente allo stato di riposo quando
l'unisono viene superato. Per accordare senza aiuto dell'orecchio, come
promette l'inventore, il punto più difficile dell'operazione è notare il
momento in cui il disco ha raggiunto il suo massimo movimento. Sullo strumento
vi è la dicitura. CORDOPHON Patent Schlittenbauer e, da un lato della tastiera
i numeri da 0 a 12 e in corrispondenza, dall’altro lato, la dicitura f, fis, g,
gis, a, b, h, c, cis, d, dis, e, f.
J. 91. Saxie, prodotto a Parigi dalla Couesnon
nel 1924. Misura circa mm. 629 di lunghezza esclusa l’imboccatura di sax
sopranino. L’inventore e depositario del brevetto fu Frederick B. Hammam di
Baltimora che depositò il brevetto il 3 giugno 1924. La Couesnon comprò i
diritti per l’Europa e lo produsse con il nome di Saxie, commercializzandolo
alla fine dello stesso anno. Lo strumento necessita di una diteggiatura
particolare per poter essere suonato con un’intonazione accettabile. Ha sei
fori aperti e due sole chiavi: una laterale per il fa#, ed una per il
portavoce. Sulla campana vi è inciso: COUESNON & CIE / PARIS / CHATEAU –
THIERRY / FRANCE / =SAXIE= / U-S-PATENT JUNE 3Rd 1924 / - BTE S.G.D.E. -.
Questo strumento, tagliato in Do e discendente al Re, è in ottone non laccato e
presenta due grossi fori di sfogo alla fine del fusto. Auguste Guichard iniziò
a produrre strumenti industriali con 210 lavoratori mentre suo cognato Pierre
Gautrot produceva strumenti ma a suo modo in casa. Eppure è quest'ultimo che
comprerà Guichard nel 1845 e trasformerà l'azienda in modo sempre più
industriale. Nel 1855 trasferì la sua fabbrica a Château - Thierry sulle rive
della Marna. Nel 1865, Jean Baptiste Couesnon va a lavorare da Gautrot. Suo
fratello, Félix Couesnon, suo agente di commercio, propone e ottiene da Gautrot
il privilegio di gestire i suoi interessi. Nel 1881 viene creata la sede di
Parigi e le fabbriche Triebert e Tulou vengono acquistate su consiglio di Félix
Couesnon. Il figlio di Félix, Amédée Couesnon, sposa la figlia di Gautrot. Nel
1882, dopo la morte di Pierre Gautrot, Amédée rilevò la compagnia (che la
moglie ereditò) e denominò la compagnia Couesnon et Cie scegliendo la musa
Euterpe come simbolo della società.
K. 14. Celesta di piccole dimensioni (celestino,
glockenspiel) di area tedesca, costruita all’inizio del XX secolo. La celesta è
uno strumento musicale idiofono, ossia che produce il suono mediante il
materiale stesso di cui è composto senza l'ausilio di parti poste in tensione:
nel caso specifico si tratta di uno strumento a percussione, il cui aspetto è
simile a quello di un pianoforte di piccole dimensioni. Il suono, dal
caratteristico timbro simile a quello del carillon, viene prodotto da alcune
coppette di metallo sospese e percosse tramite un sistema di martelletti
comandati da una tastiera come quella del pianoforte. Quindi le sonorità che è
in grado di produrre sono flebili, ovattate nel registro grave, luminose nel
medio e brillanti nell'acuto. Costruita e brevettata nel 1886 dal francese
Auguste Mustel, la celesta fece il suo primo ingresso nel mondo musicale con il
balletto Lo Schiaccianoci, di Pëtr Il'ič Čajkovskij, nel brano della Danza
della Fata Confetto. Questo strumento è alto mm. 300, largo mm. 460 e profondo,
alla tastiera, mm. 271, presenta venticinque tasti (dal La 4 al Mi 6) anche se
i tasti estremi non producono suoni.
L. 13. Organetto a bocca, strumento a fiato ad
ance costruito in Germania all’inizio del XX secolo. Si presenta con
l’imboccatura di una tromba e un corpo, a forma di parallelepipedo (224 x 99 x
57 mm.), in legno ricoperto di celluloide sul quale ci sono dieci tasti per la melodia
a destra e due di basso sulla sinistra. I tasti aprono dei fori posti sul
somiere che permettono di vibrare a delle ance metalliche.
L. 14. Hohner-sax, strumento a forma di sax ma
funzionante come un’armonica. L’aria è convogliata nel corpo dello strumento
che presenta dodici chiavi (10 + 2) corrispondenti a dodici note emesse da ance
metalliche. Questo strumento è stato costruito in Germania, dalla Hohner nella
prima metà del XX secolo.
L. 15. Tromba-armonica a otto tasti, in due pezzi
di ottone più il bocchino, probabilmente francese e databile alla seconda metà
del XIX secolo. Lo strumento, a forma di una tromba, presenta otto tasti
collegati ad altrettante ance metalliche che, suonando come un organetto,
producono una scala dal Do 5 al Do 6. Lo strumento è lungo mm. 424.
L. 16. Trombone-armonica francese costruito nei
primi decenni del XX secolo, sulla campana vi è l’etichetta del venditore:
MUSIQUE / P. VANDERVILLE / DOUAI. Lo strumento è lungo, a coulisse chiusa mm.
536, aperta mm. 672. All’interno della coulisse vi sono otto ance metalliche
che, a secondo della posizione, producono otto note diverse.
L. 17. Sax-armonica, giocattolo degli anni trenta
in metallo dorato, alto circa mm. 320, a forma di sax con un bocchino a tazzina
e sei tasti. I tasti convogliano l’aria a sei ance metalliche che producono le
note (Si, Do, Re, Mi, Fa#, Sol).
L. 18. Flauto-armonica, giocattolo tedesco dei
primi anni del XX secolo. Lo strumento è costituito da un parallelepipedo di
legno e da una piccola tastiera laterale che monta dieci tasti tondi in
madreperla che comandano valvole metalliche esterne. Il suono à prodotto da
ance semplici metalliche. Il corpo è delle seguenti dimensioni: mm. 32 x 79 x
226, la tastiera è lunga mm. 196, vi è un’imboccatura e un finale di legno
ebanizzato per una lunghezza complessiva di mm. 134. Sul bordo vi è la scritta: Mein – Stolz.
L. 27. Armoniche diatoniche con quattro fori e
otto note, tagliata in DO magg. per una estensione di una ottava giusta, tre
esemplari. Due strumenti sono della serie Little Lady costruiti in Germania,
uno con la sua custodia e uno senza, e uno, della serie OK Golden Cup,
costruito in Cina. Questi strumenti hanno la struttura in legno di pero dipinta
in nero, montano otto ance in ottone di mm. 0,9 e hanno un rivestimento in
acciaio inossidabile su cui è inciso LITTLE LADY / MADE IN / GERMANY mentre
quello cinese è dipinto in blu cobalto ed ha la scritta: immagine di coppa / OK
/ Golden Cup. Le dimensioni sono molto ridotte, mm. 37 x 15 x 12 e infatti, Il
16 dicembre 1965, la HOHNER Little Lady divenne il primo strumento musicale
della storia ad essere suonato nello spazio. Walter Schirra, comandante a bordo
del Gemini 6, ha sorpreso Mission Control con la melodia natalizia "Jingle
Bells" suonata con la piccola armonica che si era portato a bordo: Schirra
suonava l'armonica, mentre Stafford suonava le campane. Fu il primo interludio
musicale dallo spazio. I due astronauti si erano preparati per l'esecuzione
attaccando filo interdentale e velcro agli strumenti in modo da poter essere
appesi alla parete del veicolo spaziale quando non venivano utilizzati.
Stafford e Schirra hanno donato gli strumenti al National Air and Space Museum
nel 1967. Sono esposti nella mostra Apollo to the Moon al Museum di Washington,
DC. La Hohner ha costruito questi strumenti in Germania fino al 1980
successivamente ha delocalizzato la produzione nel suo stabilimento in Cina.
Attualmente vengono prodotti esemplari in ABS di qualità modesta e utilizzati
spesso come portachiavi.
L. 30. Fisarmonica cromatica a piano, modello
"Ridotto" costruita intorno al 1948 a Stradella (PV). Ci sono diciassette
tasti di canto e 6 bottoni disposti su 2 file con meccanica Stradella ai bassi.
Mantice in cartone a 6 pieghe, provvisto di paraspigoli metallici. Le casse
sono interamente rivestite in celluloide verde. I tasti del canto sono in legno
rivestiti di plastica bianca e nera. Bottoni dei bassi di plastica bianca. Il
coprivalvole, di alluminio stampato, rende visibile la retina antipolvere. Sul
coprivalvole è fissata la targhetta che riporta il nome della ditta
produttrice: Stradellina. Il manale e il serramantice sono in cuoio nero; la
tracolla, anch'essa di cuoio nero, è fissata alla cassa per mezzo di anelli
metallici. Lo strumento è dotato di 4 piedini d'appoggio in plastica nera; le
dimensioni sono mm. 191 x 101 x 203. La ditta "La Stradellina" viene
fondata nel 1946 da numerosi soci che lasciano la Dallapè dove avevano appreso
il mestiere (Valla Artemio, Meriggi Giovanni, Cazzola Lino, Meriggi Francesco,
Ostaldo Ernesto, Colombetti Vincenzo, Santini Guerrino, Albergati Giovanni,
Beltrami Angelo, Vercesi Pietro). I titolari della ditta sono Valla Artemio e
Meriggi Giovanni. La ditta chiude nel 1964 causa l'insolvenza del loro maggiore
acquirente, l'americano di Los Angeles Marini & Son.
M. 2. Fischietti in terracotta, italiani del XX
secolo. Il primo rappresenta una figura femminile, lungo 77 mm., presenta
un’imboccatura e due buchi. La seconda è una piccola ocarina di forma rotonda
con quattro fori nella parte superiore e due in quella inferiore. Il terzo è un
fischietto a forma di ocarina con imboccatura laterale, 147 mm. due fori
anteriori e uno posteriore con volti femminili e medaglioni. 2 fischietti ad
acqua che mimano il canto degli uccelli, forma di pesci, 100 mm. di lunghezza.
3 fischietti zoomorfi con foro d’imboccatura e 2 fori a forma di conchiglia (71
mm.), di civetta (88 mm.) e di rondine (112 mm.), l’ultimo è un fischietto
zoomorfo a forma di gallo, realizzato da Rosario Mastro alla metà del XX secolo
in terracotta graffita e non smaltata.
M. 3. Ocarine in terracotta del XX secolo. Questo
flauto globulare fu inventato a Budrio (BO) nel 1863 da Giuseppe Donati che fu
autore di una produzione notevole affiancandola a metodi di studio fino alla
costituzione di un intero complesso di virtuosi. Cesare Vicinelli nei primi
decenni del '900 raccolse l'eredità di Donati aprendo un'altra fabbrica a
Budrio e, perfezionandone la tecnica, portò al massimo splendore questo
semplice strumento. Le prime due provengono dalla manifattura De Fazio di
Grottaglie e sono pezzi decorativi, in ceramica, della lunghezza di 197 e 145
mm. con 8 fori anteriori e 2 posteriori;
la terza proviene dalla ex Germania Est, è in terracotta dipinta di rosso e
presenta 2 fori sulla parte posteriore e 8 su quella anteriore, lunghezza 185;
la quarta di 113 mm. probabilmente emiliana ha 8 fori anteriormente di cui
l'ultimo doppio e 2 + 2 posteriormente; la quinta e la sesta sono due grosse
ocarine (mm. 151 e 180) non professionali, in terracotta non smaltata,
realizzate da Annicchiarico Francesco; la settima, n terracotta dipinta di
nero, lunga mm. 148, è di provenienza austriaca e presenta 8 fori anteriori e
2 posteriori; l’ottava e la nona furono
costruite a Budrio, dalla manifattura Arrigo Mignani, sono in legno e
presentano la solita disposizione dei fori per una lunghezza di mm. 129 e 160;
la decima, infine, in legno dipinto di nero, in Re, di manifattura austriaca
(marchiata MUSIK / AUSTRIA, la lettera D e due medaglie sovrapposte), è lunga
mm. 178.
M. 6. Fischietti per richiamo d’uccelli
costruiti nel XIX secolo in Francia e Nord Italia. I primi tre, per tortore,
sono due in legno scuro e uno in bosso, torniti in forma globulare con un foro
anteriore e un piede. Il primo ha il foro foderato in corno ed è lungo mm. 137,
l’altro è lungo mm. 116 mentre il terzo, in legno chiaro, è lungo mm. 129 ed ha
il foro in corno. Gli altri tre sono richiami per piviere e cucù, sono in
legno, con un solo foro in posizione anteriore, laterale o al piede e della
lunghezza rispettivamente di 91, 62 e 62 mm.
M. 8. Castagnette di Sorrento, sorta di nacchere
con manico costituite da un pezzo centrale con manico e due pezzi laterali che
suonano facendoli risuonare sul palmo dell’altra mano. I due pezzi sono uno in
abete della lunghezza di 189 mm. e l’altro in rovere di 147 mm. con un piccolo
fregio tondo in avorio sul manico.
M. 9. Nacchere di legno di ulivo costruite nella
prima metà del XX secolo. Questi strumenti a concussione sono a forma di
conchiglia e sono fatti risuonare nel palmo delle mani, in questo caso sono
presenti entrambe le coppie di nacchere. Lo strumento è di 85 x 62 mm.
M. 11. Kazoo (mirliton) francese, Varinette,
costruito nel secondo decennio del XX secolo.
Questo strumento è formato da un tubicino ligneo con un foro centrale e
due membrane poste alle estremità. Soffiando o cantando dall’imboccatura si
fanno vibrare le membrane che producono il suono.
M. 12. Whistles a coulisse, coppia di strumenti
inglesi della seconda metà del XIX secolo, il primo (65 mm.) in avorio con la
coulisse in ebano e il secondo (57 mm.) in mogano con la coulisse in osso e un
collarino con catenella in ottone.
M. 21. Giocattolo a forma di ciaramella con
un’ancia metallica vibrante e quattro tasti metallici che fanno variare le
note. Costruito in due parti di legno, nell'Italia centrale alla metà del XIX
secolo.
M. 23. Kazoo inglese costruito nei primi decenni
del XX secolo, corpo in ebanite della lunghezza di 114 mm., e due campane
metalliche per le lamine vibranti. Marchio: SWANEE / SAZZAFONE /
REG. / MADE IN LONDON / ENGLAND / PRO. PAT. / REG. DESIGN / REG. U.S. PAT. OFF.
M. 24. Mirliton, costruito probabilmente nel Nord
Italia tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Corpo cilindrico, in
legno, della lunghezza di 341 mm. ricoperto di carta verde con puntini blu e
rossi. Le due estremità sono di legno naturale tornito elegantemente, una con
otto fori di sfiato e l’altra con l’imboccatura e la membrana vibrante.
M. 25. Mirliton, costruito probabilmente in Italia
tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Il corpo, cilindrico, della
lunghezza di 261 mm. è in legno tornito e presenta a un’estremità l’imboccatura
e ventiquattro fori di sfogo. I due finali sono in ebano per una lunghezza
totale di 303 mm.
M. 26. Mirliton, costruito probabilmente a Venezia
tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Presenta un corpo cilindrico,
di legno colorato in marrone, con l’imboccatura e otto fori di sfogo. Le due
estremità, che alloggiano le membrane, sono avvitate al corpo per una lunghezza
totale di 223 mm.
M. 27. Xilofono giocattolo, costruito in Svizzera
verso la fine del XIX secolo. Lo strumento è costituto da dodici lamelle
metalliche (dal Do4 al Fa 5) fissate su un supporto ligneo inserito in una
scatola di legno (dimensioni 371 x 133 x 48 mm.) ricoperta di carta decorata
con disegni di bambini che suonano. All’interno vi è un piccolo percussore di
legno.
M. 28. Flauto da eunuco, di fattura probabilmente
napoletana, databile alla seconda metà / fine del 700. Il flauto eunuco è in
pratica un mirliton con la membrana di risonanza a una sola estremità, di
fattura professionale e spesso raffinata. Questo strumento presenta il corpo,
lievemente conico, in legno mordenzato, due ghiere e le estremità in osso
finemente intagliato. Il foro d’insufflazione è posto sulla parte stretta del
corpo, vicino alla membrana che, nascosta dalla protezione in osso, era fissata
con del filo sul tenone zigrinato: la lunghezza totale dello strumento è di 273
mm.
M. 31. Strumenti per pastori musicanti da presepe,
napoletani, databili alla metà del XIX secolo. Gli strumenti sono una cornamusa
zoppa, tipo molisana, con otre in vescica animale e corpo in legno e una
ciaramella in legno, costruiti in modo molto particolareggiato e fedele
all’originale.
M. 32. Richiami per quaglie di pelle di asino,
italiani, databili ai primi decenni del XX secolo. Questi strumenti sono
costituiti da sacche di pelle di asino rovesciata; cinque di loro presentano un
pezzo di osso di pecora (tibia) e due di essi un tubicino di metallo a cui è
stato praticato un foro che funge da labium. Il suono si emette premendo la
sacca. Gli strumenti sono rispettivamente di mm. 210, 182, 155, 154, 146, 157 e
132.
M. 34. Xilofono giocattolo costruito negli Stati
Uniti nel 1930 nella sua scatola originale. Lo strumento è costituito da otto
lamelle metalliche infisse su di un supporto metallico trapezoidale di mm. 256
con i lati di mm. 106 e 75. Vi sono anche due bacchette di legno colorato e
degli spartiti con semplici canzoni.
M. 35. Richiami per uccelli italiani databili ai
primi decenni del XX secolo Il primo, per tordi, è costituito da un cilindro a
mantice di mm. 38 di diametro e 64 di altezza formato da una molla con
rivestimento in pelle che, chiusa all’estremità da un tappo in legno, insuffla
l’aria in un cilindretto metallico posto alla base e che produce il suono. Il
secondo, per tordi, è simile al primo e di dimensioni 38 x 60. Il terzo è un
richiamo per Cavalieri d’Italia e cilindro di legno di mm. 133 con una ruota
dentata e una lamella all’apice. Il quarto è un richiamo per gazze in ottone e
plastica verde di mm. 94. Il quinto è un richiamo per gazze in ottone e
plastica rosa ed è lungo mm. 109. Il sesto è piriforme, in ottone, per merli, e
si suona in aspirazione, mm. 62. Il settimo, per merli, è simile al precedente ed
è lungo mm. 69. L’ottavo è lungo mm. 79, per tordi, è formato da un
parallelepipedo di legno e il suono è prodotto dallo sfregamento di una vite
metallica all’interno di esso. Il nono è un richiamo in metallo, per allodole,
con una lunga imboccatura e un cilindretto di base, delle dimensioni
complessive di mm. 51. Il decimo, per merli, è un piccolo cilindro schiacciato
in metallo di mm. 24 x 20. L’undicesimo, per merli, è simile al precedente ma
di dimensioni mm. 28 x 7. Il dodicesimo, per merli, è simile al precedente, di
dimensioni mm. 37 x 14. Il tredicesimo è
un piccolissimo richiamo per allodole, conico, in osso, di mm. 27. Il
quattordicesimo è un richiamo per uccelli acquatici, di legno dipinto di nero,
alto mm. 86, con un’imboccatura sferica e un corpo cilindrico. Il quindicesimo
è un fischietto metallico, da nostromo, cilindrico di mm. 73. Il sedicesimo è
un richiamo per uccelli acquatici, piriforme, di legno dipinto di nero di mm.
55. Il diciassettesimo è un richiamo per anatra germano, di legno dipinto di
nero, conico, alto mm. 104. Il diciottesimo è un richiamo per anatre in osso di
pecora, cilindrico, lungo mm. 62. Il diciannovesimo è un fischietto globulare,
per tortore, in plastica marrone, lungo mm. 115.
M. 36. Giocattoli tedeschi, costituiti da cilindri
di latta con decorazioni infantili e una manovella superiore che, girata,
produce dei suoni. Gli strumenti sono di varie dimensioni; uno è mm. 74 x 76 ed
è decorato con dei cagnolini, tre sono di mm. 90 x 82 e sono decorati con scene
da circo, con bimbo con capelli rossi e con coniglietti e orsacchiotti, il
quinto è di mm. 110 x 106 ed è decorato con bimbi che suonano.
M. 40. Richiami per uccelli acquatici in legno
chiaro, piemontesi databili alla metà del XX secolo. Il primo è di mm. 120 e presenta
un piccolo foro d’imboccatura e una grossa apertura alla base. Il secondo,
vagamente cilindrico, di mm. 105 ha un grosso foro d’imboccatura e di sfogo. Il
terzo, di mm. 107, ha una forma vagamente a bottiglia con un piccolo foro in
testa e un labium sul collo ed è chiuso al piede. Il quarto ha una forma a
croce di mm. 74 x 115, con l’imboccatura e il labium sul lato corto, un foro
sul lato destro e un cilindretto interno. Il quinto è simile al precedente di
dimensioni mm. 54 x 64 ma con due fori agli apici dei bracci laterali. Il sesto
è un fischietto di mm. 103, aperto al piede, con un’imboccatura superiore e in
labium sul corpo. Il settimo e l’ottavo sono simili al precedente ma di
dimensioni di mm. 85 e mm. 72. l’ultimo è un piccolo fischietto, chiuso al
piede, di mm. 68.
M. 49. Musici da presepe napoletano, in terracotta
policroma, di fattura molto popolare, databile alla seconda metà del XIX
secolo. Questa piccola collezione di otto personaggi copia le bande di mori
presenti nei presepi napoletani già nel Settecento ed è costituita da suonatori
di trombe, tromboni, piatti, tamburi e serpentoni con i caratteristici abiti
turchi.
M. 51. Fischietti di varia provenienza. Il primo è
un fischietto da caccia piemontese, in avorio con testa di satiro, lungo circa
mm. 80 e databile al primo Ottocento. Il secondo è un fischietto da caccia in
corno nero con testa di cane, piemontese, della lunghezza di mm. 75 databile
alla metà del ‘700. Il terzo è un fischietto da caccia osso cilindrico di mm.
50 e databile alla metà del XIX secolo. Il quarto è fischietto da falcone in
osso, databile alla fine del ‘700, di mm. 46 mentre l’ultimo è un flautino di
osso a forma di pesce, con 4+1 fori, di mm. 110 databile alla metà del XIX
secolo.
M. 52. Giocattoli per bambini piccoli risalenti
agli anni ‘50 del XX secolo: 1) raganella di latta di mm. 80 di diametro e 12
di altezza con disegnata una faccia di pagliaccio sul lato superiore, 2)
sonaglio di metallo argentato costituito da una sfera di mm. 37 di diametro al
cui interno vi è una piccola biglia e un
manico a torciglione di mm. 146 di lunghezza.
M. 55. Coppia di sonagli giocattolo con fischietto
ad ancia metallica. I due giocattoli risalgono agli anni ’30 del XX secolo,
sono in latta e sono lunghi mm. 108. Il manico è tronco-conico e all’estremità
libera ha il foro d’insufflazione del fischietto mentre all’altra estremità vi
è un cilindro di mm. 38 di diametro con disegni di bambini e mm. 20 di altezza
che contiene dei pezzettini di metallo che danno il suono del sonaglio. Il
primo ha il disegno di un bambino pugile mentre il secondo ha un disegno di un
bambino moschettiere.
M. 56. Organetti diatonici giocattolo, risalenti
agli anni ’40 del XX secolo, di produzione tedesca, in cartone pressato. Uno ha
sei tasti di canto, il dorso rosso con i bordi dello strumento dorati e i
mantici in carta fiorata, delle dimensioni di mm. 208 x 106 x 63. L’altro ha
dieci tasti e due bassi, dorso e mantice rossi con bordi dorati e margini con
un rinforzo metallico delle dimensioni di mm. 214 x 114 x 86.
M. 57. Flagioletto francese (flageolet d'oiseau) e
fischietto per bambini, in legno, risalenti agli anni ‘40 del XX secolo. Il
flagioletto è lungo mm.102 e presenta quattro fori anteriori e uno posteriore
con una grossa imboccatura e un labium approssimativo. Il fischietto è in legno
colorato in amaranto, di mm. 47 di lunghezza.
M. 58. Tamburello metallico e coppia di pupazzi
suonatori, giocattoli risalenti agli anni ‘50 del XX secolo. Il tamburello è in
latta colorata in verde e giallo con figure di animali antropomorfi e casetta,
tedesco, marchiato Agatex, di mm. 162 di diametro per 39 di altezza, ha un foro
per il pollice e tre coppie (una mancante) di piattelli. I pupazzi sono due
suonatori di cassa e piatti, posti su una base di mm. 148 x 68 dotata di ruote.
Il bambino, spingendo la base con un lungo fusto (mancante), fa girare le ruote
sul terreno e queste, tramite un semplice meccanismo, fanno muovere i pupazzi.
M. 62. Melodica soprano Hohner, costruita nel 1959
in metallo verde con tasti bianchi e neri. L’estensione è di due ottave (da Do4
a Do6). La melodica è uno strumento musicale simile all'accordeon e
all'armonica inventata da Hohner nel 1950: si tratta di un aerofono ad ance
libere dotato di tastiera. La melodica, nota anche come il pianica, blow-organo
o key-flauto, ha una tastiera di venticinque note sulla parte superiore e si
suona soffiando aria attraverso un boccaglio. Questo strumento è lungo mm. 338,
largo 59 e possiede la sua custodia originale in cartone.
M. 63. Melodica alto Hohner, costruita nel 1959 in
metallo rosso con tasti bianchi e neri. L’estensione è di due ottave (da Fa3 a
Fa5). La melodica è uno strumento musicale simile all'accordeon e all'armonica
inventata da Hohner nel 1950: si tratta di un aerofono ad ance libere dotato di
tastiera. La melodica, nota anche come il pianica, blow-organo o key-flauto, ha
una tastiera di venticinque note sulla parte superiore e si suona soffiando
aria attraverso un boccaglio. Questo strumento è lungo mm. 338, largo 59 e
possiede la sua custodia originale in cartone e due boccagli di colore bianco e
nero con diversa apertura per l’aria.
M. 64. Kazoo di legno chiaro, francese, databile ai
primi del Novecento. Lo strumento ha due membrane laterali la cui tensione può essere
variata con un sistema a vite e un foro d’insufflazione centrale. Il tutto è
contenuto in una custodia a forma di bussolotto di legno.
M. 65. Zellophone, giocattolo americano prodotto
nel terzo decennio del XX secolo dalla J. Pressman & co. Inc. di New Jork
(n° 610). La Pressman Toy Corporation fu fondata nel 1922 da Jack Pressman e si
specializzò nella produzione di giocattoli popolari di discreta qualità e, fino
al 1947, produsse giocattoli ispirati alla produzione di Walt Disney. Questo è una sorta di xylofono che come corpo
sonoro ha otto tubi di vetro che vengono percossi con un martelletto in legno.
Le dimensioni della scatola di cartone, che funge anche da supporto per lo
strumento, sono mm. 340 x 230 e in essa sono contenuti, oltre agli otto tubi in
vero, una serie di sei brevi melodie eseguibili con lo strumento.
M. 67. Ocarine (quartetto), costruite in terracotta
bianca dal pugliese Giorgio Cataldi. Sono il frutto della continua
sperimentazione tesa ad aumentare l’estensione sonora di questo strumento
monocamera nei tagli contralto e tenore e migliorare i suoni e il peso nei
tagli basso e contrabbasso. I tagli sono in Do (mm. 141), in Sol (mm.146), in
Fa (mm. 149) e basso doppia camera in Do (mm. 272). Gli strumenti sono
marchiati G CAT e sull’imboccatura vi è l’indicazione della tonalità,
presentano due fori posteriori e otto anteriori di cui l’ultimo e il terzultimo
doppi. Il basso ha il doppio foro solo nel terzultimo del corpo grave mentre la
camera acuta ha cinque fori anteriori e due posteriori.
M. 68. Giocattolo a forma di clarinetto, anonimo,
probabilmente tedesco, risalente alla fine del XIX secolo. Lo strumento è
costituito da un corpo cilindrico e una campana lievemente svasata di legno
dipinto in nero sormontati da un’imboccatura di legno chiaro. Il tutto è lungo
mm. 354. Sul corpo sono disposti sei tasti che, azionati, liberano delle ance
metalliche che producono altrettante note.
M. 69. Ocarina contrabbasso in argilla
"etrusca" costruita da Giorgio Cataldi nel 2013. Questa è la taglia
massima raggiungibile da questo strumento: la lunghezza è di mm. 360 mentre il
diametro all’imboccatura è di mm. 221. Oltre al foro del labium vi sono due
fori posteriori per i pollici e anteriormente quattro fori per la mano destra e
tre per la sinistra.
M. 70. Ocarina in Do costruita nel 2013 da Giorgio
Cataldi in argilla rossa. Lo strumento presenta nella parte posteriore due fori
per i pollici e uno del labium e nella parte anteriore quattro fori per la mano
sinistra e quattro per la destra di cui l’ultimo doppio. La lunghezza è di mm.
179.
M. 71. Fischietto in metallo databile ai primi del
‘900, molto piccolo, mm. 35, e probabilmente destinato a un bambino.
M. 72. Trombette in latta della prima metà del XX
secolo, italiane, prodotte dalla ditta Marchesini. La Agostino Marchesini
nacque nel 1908 e fu una delle ditte più vecchie produttrici di giocattoli,
aveva sede a Bologna e marcava i propri giocattoli con la sigla AMB Bologna.
Gli strumenti sono alti mm. 110 ed hanno un’ancia metallica per la produzione
del suono. Il primo ha una colorazione a quadri neri, bianchi e rossi, il
secondo a quadri azzurri, rossi e neri su fondo rosso. Entrambi hanno un
piccolo manico azzurro e l’imboccatura bianca.
M. 77. Flauto globulare popolare pugliese a quatto
fori anteriori e beccuccio d’insufflazione. Grottaglie seconda metà del XX
secolo, opera del ceramista Francesco Intermite che ne curò anche il raffinato
decoro con il galletto tradizionale. Strumento ovalare con diametro di mm. 118
x 81.
M. 78. Tamburello giocattolo salentino, databile
alla metà del XX secolo, in legno di faggio e pelle con tre coppie di piattelli
in latta. Il diametro è di mm. 183 mentre l’altezza della cornice è di mm. 48.
Oltre ai tre fori per i piattelli, sulla cornice c’è un foro tondo per
l’impugnatura.
M. 80. Armonica a bocca artigianale, anonima,
probabilmente costruita nella prima metà del XX secolo e costituita da un
parallelepipedo in legno dipinto di rosso
delle dimensioni di mm. 415 x 120 x 74 che contiene le ance metalliche.
Sul lato sinistro è posto una sorta di somiere, in legno scuro, con 22 lunghi
(mm. 215) tasti che aprono il foro per lo sfogo dell’aria. L’insufflatore è
costituito da un grosso tubo di rame posizionato sul lato corto dello strumento
mentre sul lato destro vi è una maniglia di cuoio.
M. 81. Clarina, giocattolo musicale tedesco,
costruito dalla Hohner negli anni ’60. L’altezza è di mm. 390, imboccatura e
campana sono in plastica bianca mentre il corpo, cilindrico di mm. 300, è
ricoperto di carta telata nera. Vi sono otto tasti (scala di Do maggiore) che,
azionati dalla mano destra, aprono i fori mettendo in vibrazione delle ance
metalliche che generano le note.
M. 83. Mirliton, costruito nel Nord Italia nel
primo quarto del XIX secolo. Corpo cilindrico, in ebano, della lunghezza di mm.
301 e di mm. 24 di diametro e due fori d’imboccatura. I terminali, nei quali
sono alloggiate le membrane, sono in legno di bosso a sezione tronco-conica
riccamente torniti e colorati in rosso, di altezza di mm. 27 e di diametro
finale di mm. 60 con alcuni segni di usura. La fattura raffinata indica una
destinazione aristocratica e non un giocattolo per bambini. Pubblicato in: M.
Kirnbauer, De Zwitzers hebben ook een zeker Instrument - Die Schweitz und die Eunuchenflöte,
Glareana 50(2), 2002, 51-57, p. 55 (con foto).
M. 84. Onion flute costruito nel Nord Italia, nella
seconda metà del XIX secolo. Lungo mm. 598 e. Il corpo è in bambù di lunghezza
di mm. 444 e diametro di mm. 24, presenta ad una estremità un grosso foro
d’imboccatura di mm. 12 e diciotto piccoli fori di sfogo all’altra. I terminali
sono in legno dipinto a forma di cipolla del diametro di mm. 42 sormontati da
una punta, di mm. 38: su quella del foro d’imboccatura ci sono altri dodici
piccoli fori di sfogo. In stile "chinoiserie", probabilmente per
destinazione aristocratica (non un giocattolo per bambini). Potrebbe essere
stato restaurato nel secolo scorso.
M. 86. Tintinnabula, tre sonagli in argento, in
stile liberty, italiani, databili al primo decennio del XX secolo. La
lavorazione a sbalzo di ottima fattura e il materiale costruttivo ne denotano
una committenza nobile. Questi giocattoli per neonati contengono all'interno
delle palline che provocano un suono quando vengono agitati, due presentano un
grande anello per appenderlo e tutti un nastrino celeste. Il primo ha la forma
vagamente esagonale, il secondo è a forma di grosso fiocco mentre il terzo
ricorda un frutto maturo al cui centro vi sono sei semi. Le dimensioni
approssimative di tutti e tre sono di mm. 50 per lato e mm. 20 di altezza.
M. 89. Tin Whistles (flauti irandesi), tre
strumenti di cui due tagliati in Re e uno in Si bem. I tin whistle sono i
flauti dritti irlandesi, usati come giocattoli ma apprezzati anche da
professionisti, hanno un corpo metallico, cilindrico, sei fori anteriori e
un’imboccatura a labium. Furono prodotti negli anni ’80 del XX secolo a Dublino
dalla McCullough Pigott Mfg. Ltd. La ditta Pigott's è stata parte della scena
musicale di Dublino dal 1823: conosciuto come uno dei principali negozi di
musica della città, Pigott's si è occupato di strumenti a fiato, ottoni e
pianoforti. Denis McCullough era un liutaio e un accordatore di pianoforti di
Belfast. A seguito di un incendio nel suo negozio di musica di Dublino negli
anni '60, le due società si fusero e diventarono McCullough Pigott
(Manufacturing) Limited che rimase attiva fino agli anni ’90 del XX secolo. Lo
strumento in Si bem e uno di quelli in Re sono marchiati GENERATION / BRITISH /
MADE; il primo, in ottone nichelato, è lungo mm. 374 ed ha l’imboccatura
azzurra mentre il secondo ha l’imboccatura rossa, che contraddistingue gli
strumenti in ottone, ed è lungo mm. 296. Il secondo strumento in Re, lungo mm.
300, ha l’imboccatura verde, è in ottone ed è marchiato FEADÓG / Made in
Ireland / BY / McCullough Pigott Mfg. Ltd.
M. 98. Fischietto triplo in osso e matallo
costruito in Italia nella prima metà del XX secolo. Lo strumento è costituito
da un corpo centrale, cilindrico, in metallo di mm. 56 di lunghezza e mm. 17 di
diametro. Alla metà vi è una vasta apertura ovalare e, sul lato opposto, vi è
un cilindretto con un foro al centro che permette l’emissione del fischio. Da
un lato vi è un fischietto a labium, in corno, con una zeppa in legno della lunghezza
di mm. 33, dall’altro un cilindro, in corno, della lunghezza di mm. 44, al cui
interno è alloggiata un’ancia metallica che costituisce il terzo fischietto.
M. 99. Fischietti per richiamo d’uccelli costruiti
nel XX secolo in Italia.
1. richiamo per quaglie in pelle
d’asino rovesciata nera e osso lungo mm. 158, diametro dell'osso mm. 20.
2. fischietto a labium, in legno, lungo
mm. 68; il diametro è di mm. 19.
3. richiamo per quaglie in pelle
d’asino rovesciata nera e osso lungo mm. 168, diametro dell'osso mm. 20.
4. richiamo per tordi, costituito da un
cilindro a mantice lungo mm. 124; la parte in pelle è larga mm. 41 mentre la
parte in ottone mm. 23.
5. richiamo per quaglie in pelle
d’asino rovesciata nera e osso lungo mm. 143, diametro dell'osso mm. 11.
6. richiamo per quaglie in pelle
d’asino rovesciata nera e osso lungo mm. 145, diametro dell'osso mm. 24.
7. richiamo in osso, bilamellare, per
uccelli acquatici formato da due lamelle parallele. Ai margini vi sono due
terminali per una lunghezza totale di mm. 80 e una larghezza di mm. 17.
8. due richiami in osso, per merli, a
base circolare di mm. 20 e alti mm. 12 con foro centrale.
9. richiamo per cucù in legno chiaro
lungo mm. 129, con un piccolo foro per il cambio di tono contornato da un
cerchietto di metallo.
10. richiamo per quaglie in pelle d’asino
rovesciata nera e osso lungo mm. 152, diametro dell'osso mm. 15.
M. 100. Fischietto in terracotta a forma di uccello di
manifattura pugliese databile alla fine del XIX secolo. Questo tipo di
fischietti è comune a tutte le culture di ogni parte del mondo, dal Sudamerica
alla Cina, dall’Africa all’Europa. Anche in Italia sono estremamente diffusi
con caratteristiche peculiari per ogni Regione: non fanno eccezione le più
importanti manifatture figule pugliesi (Grottaglie, Gravina, Rutigliano,
Cutrofiano). Suonare questi fischietti il a capodanno è ritenuto portatore di
buoni auspici per l’anno che verrà. La base, colorata in rosso e verde,
accoglie il fischietto in terracotta non colorata. Un filo di ferro, che parte
dalla base, sostiene l'uccello in terracotta con il corpo giallo, le ali verdi
e la coda rossa. Sulla coda sono apposte tre piume celesti mentre sulla testa
vi sono due lunghe (mm. 270) penne di pappagallo turchesi. L'altezza totale è
di mm. 330 mentre l'altezza del solo uccello con la base è di mm. 121.
M. 101. Sarchiapone, fischietto zoomorfo ispirato alla
famosa scenetta di Walter Chiari e Carlo Campanini del 1958 riproposta nel 1974
con Ornella Vanoni. Il fischietto, realizzato nel 2006 dal ceramista Nunzio
Basile, a forma a versatoio, ha il foro di insufflazione sul manico e il
labium, anteriormente, sulla lingua del sarchiapone (lingua di suocera). Lo
strumento è decorato con i colori sulle tonalità del verde e del giallo; il manico
è costituito da un pesce con due zampe posteriori, sul collo del versatoio vi è
un angelo con la spada e la testa è di drago con zampe anteriori e lingua
protrusa. La lunghezza complessiva è di mm. 335 l'altezza di mm. 192 e la
larghezza di mm. 221.
O. 2. Playasax, strumento meccanico, americano,
costruito nella prima metà del XX secolo, a forma di piccolo sax e costituito
una sorta di armonica a bocca con ance metalliche che suonano guidate da carta
forata montata su due rulli lignei e azionati da una manovella. Il brano
montato sul rullo è: QRS Playasax, P136 Marching Thru Georgia.
O. 6. Carillon italiano, costruito nei primi
decenni del XX secolo. Lo strumento, metallico, è a forma di giostra con
quattro cavalli in bachelite al centro e quattro figurine in legno a forma di
bambini che giocano sulla giostra. Sulla parte superiore vi sono quattro
piccole lampadine rosse alimentate da una batteria.
O. 54. Le avventure di Pinocchio su dischi Durium
a 78 giri, infrangibili (cartone). Opera incisa a Milano dal 6 al 17 novembre
del 1933 nello studio fonografico Durium. Orchestra scelta dal teatro della
Scala diretta dal maestro L. Malatesta. Il capolavoro di Collodi presentato,
sceneggiato, parlato e cantato. Adattamento di A. Airoldi e G. Cantini, commenti
musicali di M. Mariotti, scenari e illustrazioni a colori di “Attilio”. Set di
18 dischi custoditi in 9 doppie custodie illustrate da Attilio Mussino, a loro
volta conservate in una scatola (mm. 290 x 275 x 60) di cartone, anch'essa
brillantemente illustrata a colori. All'interno di ogni coppia di dischi vi è
poi un pieghevole di due pagine in cui, solo sul recto, sono raffigurate delle
figure che erano destinate ad essere ritagliate dal bambino e disposte sullo
sfondo delle custodie a mo' di teatrino. Indice dei diciotto dischi è stampato
sul verso della copertina. Le illustrazioni di Mussino, che seguono ovviamente
la progressione degli eventi, hanno anche la particolarità di incorporare
l'immagine del disco Durium all'interno della scena. Attilio Mussino, figlio di
Ferdinando Mussino e di Filomena Caratti, si formò all'Accademia Albertina di
Torino, dove ebbe come maestri Andrea Tavernier, Giacomo Grosso, Celestino
Gilardi. Illustrò molti libri per ragazzi per Paravia, Speirani, Lattes; fra di
essi figurarono vari racconti scritti da sua moglie Eugenia Giordani,
educatrice, scrittrice ed insegnante; “Le orecchie di Meo”, scritto da Giovanni
Bertinetti; “Tom Sawyer poliziotto” di Mark Twain e “Storia di uno
schiaccianoci” di Alexandre Dumas padre. Il suo lavoro più celebre, tuttavia, è
rappresentato dalle illustrazioni de "Le avventure di Pinocchio. Storia di
un burattino" di Carlo Collodi, pubblicato nell'edizione del 1911 della R.
Bemporad e figlio.
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